Il titolo trae origine dalla leggenda che vede le Sirene stanziate tra l’Area Naturale Marina protetta di Punta Campanella e l’arcipelago de Li Galli. Si narra che le uniche due imbarcazioni a sfuggire al loro canto furono quella degli “Argonauti” e quella di Ulisse (durante il suo viaggio di ritorno dalla guerra di Troia), ed è proprio in seguito al superamento di quest’ultima imbarcazione avvenuto grazie ad uno stratagemma a spingerle al suicidio da cui scaturisce la leggenda del ritrovamento sulle spiagge di Napoli del corpo di una delle Sirene (Partenope) dando origine alla tradizione dell’antico nome della città. Un altro posto legato in modo indissolubile alla leggenda delle Sirene di Ulisse è “Li Galli”, si tratta di un piccolo arcipelago composto da tre isole: Gallo Lungo, La Rotonda e La Castelluccia. Ad identificare questo arcipelago come sede delle Sirene è Strabone, geografo greco del I secolo a.C. Uno dei posti più incantevoli di questo lembo della Penisola Sorrentina è la “Baia di Ieranto” inserita nell’Area Naturale Marina protetta di Punta Campanella. La si può raggiungere o via mare o da Nerano, Frazione di Massalubrense, attraverso un sentiero da cui si intravedono incredibili panorami e si costeggiano numerosi muretti a secco (iscritti nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO nel 2018). Dopo poche centinaia di metri dall’inizio del sentiero si giunge ad un cancelletto che porta a “Villa Rosa” o “Casa Silentium” dove troviamo una piccola targhetta in ceramica, testimonianza del soggiorno di Norman Douglas che qui scrisse “Siren Land”. Proseguendo si giunge nei pressi della piccola spiaggia dove il sentiero si biforca in due rami: il primo conduce verso la spiaggia e il secondo che porta alla Torre di Montalto. Questa Torre sorse nel ‘500 per contrastare le scorrerie dei pirati Saraceni che imperversavano in quell’epoca lungo la costa. Non è un’opera isolata, infatti fa parte di un sistema difensivo costituito da ben 32 baluardi, ancora oggi conservati, lungo la costiera Amalfitana e quella Sorrentina. Per quanto riguarda la toponomastica, ci sarebbero due ipotesi riguardo l’origine del nome “Ieranto”: la prima secondo cui il nome deriverebbe dal greco “ierá” o “ieron” inerente al sacro e la seconda da “ierax” cioè “falco” che richiamerebbe la forma del suo promontorio. Punta Campanella era chiamata dai greci promontorio Ateneo. I greci avrebbero edificato un tempio alla dea Atena, l’Athenaion, la cui fondazione mitica sarebbe attribuita ad Ulisse, anche se il promontorio era, fino ad età romana, sotto controllo dei Sanniti. I romani praticarono sul luogo il culto della dea Minerva. A Sud della Torre di Punta Campanella infatti si notano dei resti che potrebbero essere congrui al basamento di un tempio. Alcune fonti, tra cui la “Tabula Poutingeriana”, attestano la presenza di un tempio istituito dai greci e dedicato ad Atena che in epoca Romana fu poi dedicato alla dea Minerva ed è per questa ragione che la Torre è conosciuta anche come “Torre di Minerva”. Poco distante da Punta Campanella si può ammirare la “Grotta delle Sirene” o “Grotta di Minerva” nota per la limpidezza ed il fascino dei fondali. La presenza dell’uomo a Punta Campanella però è ancora più antica, infatti non molti anni fa venne rinvenuta una iscrizione in osco, la lingua parlata dagli indigeni “Osci” che abitavano la Campania prima dell’arrivo dei Greci.
Link per vedere un breve video di questi posti Meravigliosi: https://www.youtube.com/watch?v=jSQCD9Jxcg4