A pochissimi km dal centro di Sorrento sull’estremità di Capo Santa Fortunata è situata una località chiamata “Bagni della Regina Giovanna”, un’oasi immersa nella Macchia Mediterranea che profuma di Storia, infatti, dopo aver abbandonato la bellissima stradina lastricata in pietra calcarea, passeggiando tra gli uliveti, possiamo scorgere i primi resti della pars rusticae di una villa romana del I° secolo d.C. Questa non è che una prima parte di una villa poderosa, da molti studiosi riconosciuta come la Villa di Pollio Felice narrata dal poeta Stazio nelle Silvae. La struttura degrada, attraverso terrazzamenti, fino al mare, dove la presenza di resti murari su piccoli isolotti, a pochi metri dalla riva, hanno fatto pensare anche ad un piccolo faro che segnalava la presenza del promontorio alle navi dirette al porto di Sorrento. Come già accennato la parte alta del complesso era riservata all’agricoltura, dove si coltivava l’ulivo e la vite per produrre olio e vino; il cuore, invece, era destinato all’otium e alla vita del proprietario. Infatti qui erano presenti, oltre ai triclini (luogo dove i romani organizzavano sontuosi banchetti) e i cubicula (stanze da letto), le terme, l’atrium, passeggiate panoramiche sul porticciolo con vista sul golfo di Napoli, peristili e colonnati; nella parte più bassa c’era la pars maritimae luogo dedicato all’allevamento ittico e di crostacei, attività molto remunerativa in epoca romana.
I resti archeologici non si fermano alla sola villa romana, ma si registra, sullo stesso promontorio, una torre eretta nel 1564 (torre Santa Fortunata) a pianta quadrata di cui si osservano i resti delle poderose mura per un’altezza di poco superiore ai tre metri che comunicava con la torre di Villazzano nei pressi di marina di Puolo che, invece, si conserva integra in tutta la sua magnificenza.
Passiamo ad analizzare l’etimologia del nome “Bagni della Regina Giovanna” che ci proietta nel Medioevo, infatti è legato alla Regina di Napoli “Giovanna d’Angiò” vissuta a cavallo tra il XIV° e il XV° secolo. Famosa per la leggenda, secondo la quale, i suoi amanti, dopo la notte passata con lei, venissero buttati in una botola nascosta all’interno del Maschio Angioino (oggi Castel Nuovo) dove venivano divorati da un coccodrillo. Questo luogo della Penisola Sorrentina era il preferito dalla Regina per trascorrere alcuni periodi lontano dalla vita di corte e si narra che portasse anche qui i suoi amanti e chissà, forse, anche qui andavano incontro ad una brutta fine. Oggi i Bagni sono un luogo frequentato dagli amanti della natura, del mare e dell’archeologia non solo provenienti dai paesi vicini, ma accoglie turisti da tutto il mondo.
Per vedere un breve video del luogo cliccare sul LINK: https://www.youtube.com/watch?v=zA8ldipXKow