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Visita guidata alla Villa Rustica Romana di Via Casa Salese: tra storia e nuove scoperte

Un percorso tra archeologia e memoria per il Centenario dell’autonomia comunale di Sant’Antonio Abate

Questa mattina hanno avuto inizio le visite guidate alla villa rustica romana di via Casa Salese, un sito attualmente interessato da un’estensiva campagna di scavo avviata nel settembre 2024. L’evento, organizzato nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario dell’autonomia comunale di Sant’Antonio Abate, è frutto della collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e l’Amministrazione comunale. L’iniziativa ha ottenuto un grande successo, con un alto numero di prenotazioni e una partecipazione entusiasta da parte del pubblico.

A condurre i visitatori alla scoperta del sito è stata l’archeologa Maria Cristina Napolitano, responsabile degli scavi, che con competenza ha guidato il gruppo attraverso le diverse zone della villa. Il percorso ha preso avvio dalla parte meridionale, dove si trovano gli ambienti portati alla luce dal Dott. Carlo Cuomo nel 1974, per poi proseguire nella zona settentrionale, recentemente emersa grazie alle indagini archeologiche.

L’analisi della villa ha avuto come riferimento gli ambienti scoperti il 27 maggio 1974, di cui tra due giorni si celebrerà il cinquantunesimo anniversario. La struttura comprende numerosi spazi della pars rusticae, tra cui un’aia, un deposito con vasca, la stanza del villicus, una cucina, un ambiente con macina e larario—presumibilmente legato alla produzione dell’olio—e un deposito destinato allo stoccaggio dei formaggi. Nella pars dominicale, invece, si trovano l’oecus e il triclinium. Originariamente, la villa disponeva anche di un piano superiore, testimoniato dalla presenza di una scala collocata nella zona occidentale.

Elemento cardine della villa è il peristilio, attorno al quale si distribuiscono gli ambienti. Sebbene fosse stato solo parzialmente esplorato nel 1974, il suo completo disvelamento nel 2009 ha permesso una comprensione più approfondita della struttura e della vita quotidiana dei suoi abitanti.

Dopo aver illustrato gli ambienti già da tempo portati alla luce e analizzati, l’archeologa ha condotto i visitatori verso la parte più recente della villa, esplorando gli spazi emersi grazie agli ultimi scavi. Attraversando un corridoio recentemente scoperto, il gruppo ha raggiunto il giardino della villa, dove le buche delle antiche piantumazioni hanno restituito l’atmosfera del passato. All’interno del giardino è presente anche una vasca, la cui funzione rimane ancora incerta, lasciando aperte diverse interpretazioni sul suo possibile utilizzo nell’antichità.

Da qui, il percorso è proseguito nella cella vinaria, dove i dolia interrati—ancora in situ—testimoniavano l’antica conservazione del vino. Un angolo della cella vinaria era riservato alla riparazione dei dolia, un dettaglio che racconta l’attenzione degli antichi per la manutenzione e la continuità della produzione vinicola.

Poco distante, si è intravisto un ambiente, al di sotto del quale era visibile una cisterna. Un’ulteriore apertura ha permesso di accedere a uno spazio destinato alla lavorazione del vino, probabilmente il torcularium. All’interno del torcularium erano presenti anche dei calchi, elementi che hanno offerto un’importante testimonianza sulla vita quotidiana negli antichi siti vesuviani. Questi calchi hanno fornito spunti di riflessione sulla centralità della produzione vinicola e sul ruolo economico e sociale della villa.

A completare la suggestione, un altarino affrescato mostrava, da un lato, scene di pigiatura, dall’altro Dioniso che, attraverso una coppa, versa il vino nelle fauci spalancate di un felino, offrendo così uno straordinario scorcio sulla vita nella villa antica.

Alla fine del tour, l’archeologa ha mostrato una parte della muratura esterna che era stata riseppellita, evidenziando un’ulteriore affascinante scoperta: da questa muratura era stato staccato un affresco raffigurante un sacrificio e un serpente Agatodemone. Addossato alla parete vi era un piccolo altare, riemerso anch’esso insieme alla muratura, a testimonianza dell’importanza rituale di questo spazio nella vita quotidiana dell’antica villa.

Alla visita hanno partecipato il Sindaco Ilaria Abagnale, il Vicesindaco Antonio Afeltra, l’Assessore Martino Abagnale e una rappresentanza di consiglieri, tra i quali Domenico Elefante, Ciro Della Marca, Iolanda D’Antuono e Gennaro Calabrese.

Prossimi appuntamenti e prenotazioni

Le visite guidate gratuite alla villa continueranno con i seguenti appuntamenti:

  • Domani, 26 maggio: dalle 13:00 alle 15:00 e dalle 15:45 alle 16:30
  • Venerdì, 30 maggio: dalle 13:00 alle 15:00 e dalle 16:00 alle 17:00
    Nelle mattine degli stessi giorni, le visite saranno riservate agli istituti secondari di secondo grado del territorio.

Per partecipare, è necessario prenotarsi inviando una richiesta via e-mail a prenota.evento.saa@gmail.com.

Fioravante Gargiulo
Dopo aver conseguito il diploma come Ragioniere-Perito Commerciale, ho seguito la passione per l'archeologia conseguendo nel 2015 la Laurea Magistrale in Archeologia con la votazione di 109/110. Sono socio dell'Associazione Culturale "CamCampania" che organizza visite guidate, eventi e laboratori didattici e ha come fine la promozione culturale e turistica del territorio in cui risiedo. Con essa collaboro anche come redattore per la rivista "CamCampania Magazine". Nel mese di maggio del 2018 sono stato iscritto all'albo delle guide turistiche della Sardegna e nel mese di luglio del 2018 a quello dei Giornalisti della Campania (Elenco Pubblicisti). L'anno seguente, nel mese di marzo 2019, ho superato la selezione per accedere al corso IFTS (Regione Campania) come tecnico superiore per la promozione di prodotti e servizi turistici, concludendolo nel mese di dicembre con la votazione di 100/100. Le passioni che coltivo sono: la fotografia, il trekking e il nuoto. Dall'agosto 2020 sono iscritto nelle GPS per l'insegnamento (A021 e A054).
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